In termini di accenti e di tempo, non c'è differenza tra 2/4 e 2/2. Tuttavia, in un 2/2 si hanno a disposizione un maggior numero di suddivisioni. Prima di Beethoven, c'era una chiara distinzione tra i due tempi, come spiega Kirnberger:
In Ansuhung der Taktart sind die größeren Zeiten, als der Allabreve, der 3/2 und der 6/4 Takt von schwerer und langsamerer Bewegung, als die kürzerer Zeiten, als der 2/4, 3/4 und 6/8 Takt, und diese sind weniger Lebhaft, als der 3/8 und 6/16 Takt. So ist z.B. eine loure in dem 3/2 Takt von langsamerer Taktbewegung, als ein Menuet in dem 3/4 Takt, und diese ist wiederum langsamer als ein Passepied in dem 3/8 Takt.
Tradotto
:Per quanto riguarda il metro, quelli che hanno valori più grandi, come alla breve, 3/2 e 6/4, hanno un tempo più pesante e più lento di quelli dei valori più piccoli, come 2/4, 3/4 e 6/8, e questi a loro volta sono meno vivaci di 3/8 o 6/16. Così, per esempio, una loure in 3/2 ha un tempo più lento di un minuetto in 3/4, e quest'ultimo è a sua volta più lento di un passepied in 3/8.Da tenere in conto il fatto che la velocità dipende anche dal valore più veloce indicato, ad esempio una sarabanda è molto più lenta di un minuetto, anche se sono entrambi in 3/4, perché la sarabanda generamente usa semicrome e biscrome, mentre il minuetto usa più crome e semicrome, e questo discorso vale indipendentemente da qualunque eventuale indicazione come "Allegro", "Andante", "Adagio" o altre.
In qualche misura, tutto questo vale anche per Beethoven e autori successivi, e possiamo farci un'idea più precisa grazie al fatto che Beethoven stesso ha scritto qualcosa a proposito di questo, nella canzone
Klage WoO 113:
Das was jetzt nachkömt wird noch einmal so langsam g:[esungen] adagio oder höchstens andante quasi adagio. Andante muβ im 2/4tel Takt viel geschwinder genommen werden wie hier im lied das tempo ist. wie es scheint kan das letzte ohnmöglich in 2/4tel takt bleiben, weil es viel zu langsam dafür ist. am besten scheint’s beyde in 2/2 takt zu sezen. das erste in E dur muβ in 2/4tel T:[akt] bleiben, weil man es sonst zu langsam singen würde. man wird eher immer bey langen Noten das tempo langsam nehme[n] als bey kurzen z.B. bey vierteln langsamer als bey 8tel. Die kleinere Noten bestimmen auch das tempo z.B. die 16tel-32tel im 2/4tel Tackt machen diesen sehr langsam. Vielleicht ist auch das Gegentheil wahr.
Tradotto:
Quello che segue sarà cantato ancora più lentamente, adagio o andante quasi adagio al massimo. Un andante in 2/4 deve essere preso molto più velocemente del tempo in questa canzone. Sembra impossibile che la [seconda sezione] rimanga in 2/4, perché è troppo lenta. [Sembra che sia] meglio impostare [questa sezione] in 2/2. La prima [parte] in Mi deve rimanere in 2/4, perché altrimenti sarà cantata troppo lentamente. Viene da prendere un tempo più lento quando ci sono note lunghe piuttosto che quando ci sono quelle corte. Per esempio, con le semiminime più lente delle crome. Le note più corte determinano anche il tempo, per esempio le semicrome/biscrome in un 2/4 lo rendono molto lento. Forse è vero anche il contrario.Dunque, in base a queste informazioni deduciamo che se Beethoven ha indicato, ad esempio, il secondo movimento della patetica in 2/4, probabilmente non lo voleva poi così tanto lento.
Infatti, Frederic Lamond, allievo di Liszt, grande interprete storico di Beethoven, lo prende a un tempo abbastanza più sostenuto di come si prende solitamente oggi. Non è un caso, molto probabilmente. Le velocità metronomiche della patetica che consigliano Czerny e Moscheles sono queste:

Spero che questo chiarisca un po' di dubbi.