Lo studio mentale è praticato moltissimo ad alti livelli. Non so da quale libri di quale autore leggevo che lui ogni volta che viaggi in Aereo si studia mentalmente due o tre pezzi e poi li sa già eseguire
Deve essere una grande dote che richiede molto allenamento, al pari della lettura a prima vista secondo me. Io personalmente pratico molto poco questo metodo, nonostante sia a conoscenza della sua grande efficacia. Credo che debba prendere questa buona abitudine di studiare i pezzi mentalmente più volte al giorno!
Ho visto il tuo video e l'ho trovato molto interessante e siccome l'argomento mi interessa particolarmente cercherò di leggere anche altri libri oltre quello di Chang che trattano la questione memorizzazione. A proposito se qualcuno ha dei testi da consigliare in cui si parla di memoria ben venga...
La differenza tra "imparare a memoria" e "suonare a memoria" adesso mi è molto chiara.
Per quanto riguarda il "suonare mentalmente" mi sono fatto un'idea: è ciò che mi permette di imparare il brano a memoria, cioè quel processo di studio con lo spartito davanti da fare senza il pianoforte. A mio avviso questo metodo di studio è molto personale e probabilmente è per questo che Chang non lo spiega in dettaglio. L'obiettivo è quello di memorizzare il brano nota per nota, ricordare la dinamica, le pause, il tempo, ... cioè imparare il pezzo prima di suonarlo al pianoforte.
Come si fa?
E' molto difficile, si presuppongono conoscenze perfette della teoria, dell'armonia, un esercizio quotidiano e faticoso e uno studio del genere, che si concentra sul singolo brano, crea necessariamente dei limiti poi alla creazione di un repertorio. Ma si può acquisire comunque una buona metodologia mnemonica anche in maniera meno assoluta. L'importante è partire sempre dalla partitura, dal testo scritto. 
Io non ho memoria, non imparo mai i brani di musica classica. Diverso per il jazz, che ora studio, in cui devo per forza conoscere l'impianto armonico a memoria per armonizzare un tema e per improvvisare. Là utilizzo un sistema di individuazione della tonalità in primo luogo e poi della progressione di accordi per gradi (II - V - I ad esempio) nel brano. A quel punto non posso dimenticare il brano, ho tutti gli elementi.
Come immaginavo per un principiante non deve essere facile.
Sicuramente uno studio di questo tipo è molto impegnativo, quindi credo che si debba valutare bene su quale brano applicarlo.
La cosa però mi affascina incredibilmente, il poter immagazzinare un brano nel tuo cervello e poterlo suonare in qualsiasi momento senza spartito penso sia una cosa che tutti i pianisti vorrebbero arrivare a fare. Se c'è una cosa che mi dà fastidio è imparare un brano con tanta fatica e dopo un mese essermene completamente dimenticato!
Cercherò di documentarmi ancora di più e nel mio piccolo proverò ad applicarlo ad un brano semplice, tanto per costruirmi un mio metodo personale per fare questo tipo di apprendimento.
Se otterrò risultati vi farò sapere...