Quindi, se ho ben compreso, volendo esercitare la lettura a prima vista lontano dal pianoforte è necessario associare al solfeggio classico una lettura sincrona del doppio pentagramma che sia mirata al riconoscimento delle note.Spartito alla mano, procederei nel modo seguente:
- mantenere lo sguardo in corrispondenza del DO centrale (a metà fra i due righi);
- leggere ad alta voce le singole note del movimento oggetto di studio e farlo dalla chiave di basso a quella di violino. Il tutto, come suggerisci, buttando sempre l'occhio in avanti.
In pratica un ping-pong chiave di basso/chiave di violino.
Può essere corretto come approccio iniziale (Beyer, brani/studi elementari) nel mentre si studia l'armonia musicale?
grazie ancora
EDIT
Mi sto dilungando su una questione, apparentemente (almeno dal mio punto di vista) banale, perchè la lettura del doppio pentagramma è una pratica che esula per certi versi dall'esperienza quotidiana. E' un pò (anzi, ben più complicato) come leggere un buon libro...però due righi per volta e contemporaneamente. Nessuno penso ci riuscirebbe, eppure tutti sappiamo leggere.
Dire... "impara a solfeggiare alla perfezione in chiave di violino e in chiave di basso e poi fondi le due cose", non ritengo porterebbe a risultati apprezzabili in mancanza di altro genere di pratica.
Penso che debba proprio cambiare l'approccio allo spartito, l'approccio mentale alla lettura. Penso si debba sviluppare un modo nuovo di leggere la musica che attivi un'altra area del cervello... non sò.
Ecco perchè mi preme capire come muovermi, operativamente.
...Il pianista muove leggermente lo sguardo su' e giù da un rigo all'altro oppure legge tutto a colpo d'occhio, avendo il doppio pentagramma nello stesso "campo visivo"?
...il pianista legge davvero "contemporaneamente" la nota di sotto e quella di sopra oppure, come penso, dà una naturale e impercettibile priorità all'una o all'altra nota (presumo quella sulla chiave di basso)?
...etc!
Se fossi diplomato in pianoforte e insegnassi
pianoforte 
, credo che ai miei alunni risparmierei interminabili ore e ore di studio di solfeggio sulla sola chiave di violino. Insegnerei solfeggio

direttamente sul doppio rigo musicale.
Non capisco davvero perchè i metodi di studio per pianoforte cominciano con la sola chiave di violino. Un'interminabile serie di esercizi in chiave di violino. Cosi' facendo si genera un disequilibrio di apprendimento delle due chiavi che si farà fatica a colmare.
Ma soprattutto, si da un'imprinting didattico che reputo controproducente. Per il pianista esiste il doppio rigo musicale. E quello bisognerebbe aver difronte e apprendere, sin dalla prima lezione.
Almeno questo è ciò che penso.