Concordo un po’ su tutto ma tranne che per una cosa: chi studia seriamente chitarra non inizia certo con accordi e giri armonici.
Sarebbe come dire che uno ha iniziato a studiare seriamente pianoforte solo perché ha comprato una tastierina da 100 euro e sa pigiare i tasti per comporre gli accordi di DO, LAm, REm, SOL accompagnando “Sapore di mare”.
Ti spiego.
Quando ho iniziato a suonare, pardon, a strimpellare la chitarra avevo 15 anni e da autodidatta acquistai un libricino.
Si chiamava “la chitarra in 24 ore”.
Dentro, sostanzialmente, c’era una raccolta delle,posizioni delle dita per formare gli accordi (maggiori, minori e di settima), i giri armonici nelle varie tonalità e, in appendice, qualche semplice canzoncina popolare.
Effettivamente, complice anche la giovane età e il tempo a disposizione, non in 24 ore ma in una settimana già strimpellavo una decina di accordi e accompagnavo le prime canzonette.
Ho quindi, effettivamente, iniziato come tu dici.
Ma parliamo della chitarra di accompagnamento imparata da,autodidatta, ossia quella strimpellata da perfetti ignoranti (come me all’epoca) sulla spiaggia davanti a un falò.
Quando, molto più tardi, ho iniziato a studiare seriamente la classica ho dovuto fare una fatica tremenda per disimparare molte cattive abitudini e.....degli accordi e dei giri armonici nessuna apparente ombra !
Il programma di studio di primo livello, diciamo così, comprendeva infatti la teoria musicale (Rossi), un po’ di solfeggio (Bona), lo studio del primo volume della collana del Sagreras (ben sei volumi....), i preludi di Carulli (Op.114), lo studio della tecnica sul Chiesa (tre volumi) e i 25 studi del Carcassi (Op.60).
Insomma, una mole di lavoro che a farlo bene, rispettando le esatte diteggiature proposte, mi ha tenuto occupato per un paio d’anni.
Apparentemente di accordi e giri armonici neppure l’ombra.
Anzi vi posso assicurare che il conoscere qualche accordo strimpellato alla meno peggio mi ha solo danneggiato in quanto, ad esempio, quando intravedevo sullo spartito una tonalità di Do maggiore, ero portato a impostare sulla tastiera le dita della mano sx col relativo accordo.
Peccato che così facendo posizionavo dita assolutamente inutili (spesso si trattava del terzo dito), in quanto casomai nell’arpeggio da eseguire non era prevista tale diteggiatura se non che andava in contrasto col proseguire dell’esecuzione.
Ad esempio, ricordo che l’accordo di Sol lo avevo imparato col libricino di cui vi parlavo da autodidatta posizionano il quinto dito sul Sol del cantino e poi primo e secondo dito sulle corde basse ma spesso la diteggiatura prevedeva che si impiegasse quinto, secondo e terzo dito, lasciando il primo dito libero perché, casomai, poi sarebbe stato utilizzato subito dopo per formare il Sol7 (chi conosce un po’ di chitarra avrà capito cosa intendo).
Insomma iniziare a suonare la chitarra di accompagnamento proprio con imparare accordi e giri armonici, mi ha solo danneggiato volendola poi studiare seriamente e sono felice, ma lo dico col senno di poi, che volendo ora studiare un po’ di pianoforte, non avendo all’epoca una pianola a casa (ossia una tastiera economica come volgarmente viene detta), non acquistai anche “tastierista in 24 ore”.