Ciao C64, le tue sensazioni sono comuni, niente di nuovo sotto il sole, ma il solo fatto che tu riesca ad esternarle testimonia in tuo favore, vuol dire che in qualche modo vorresti essere aiutato a non smettere...ottimo! Premetto che sono autodidatta da 6 anni e mezzo, ho iniziato il piano a 58 anni e quindi non voglio essere accusato di millantato credito, non sono un “esperto”, ma...l'esperienza fatta sulla propria pelle vuol comunque dire qualcosa e mi sento quindi di comunicartela e darti il mio consiglio, tutto quel che dirò è solo giudizio personale, starà a te valutarlo e farmi puoi sapere cosa ne hai dedotto. Lo studio del pianoforte per me è come una lunghissima scalata in montagna, non puoi fartela tutta in parete, tra chiodi e corde, ci devono essere tratti di bella salita leggera tra verde e fresco, non puoi pensare che si arrivi in vetta in un anno e mezzo, la vetta è immersa tra le nuvole...altissima... ci vorrà del tempo, molto tempo per arrivarci e forse converrà, se si è iniziata la salita in un bel pomeriggio, rinunciare alla vetta e godersi il panorama anche se si rimane ad un livello più basso...detto questo passiamo alla pratica.
Il Beyer è un ottimo libro di esercizi, non il solo, non il migliore, parecchio datato, quindi occhio...anche gli esercizi sono frutto del pensiero di quei tempi, che poi è stato superato, anche come tipologia di tecnica...la tecnica delle dita è stata affiancata superata, integrata etc... etc... questo per dirti che se fai molti esercizi di dita ti stanchi i muscoli che vanno a finire anche nel gomito... provocando i dolori riportati.. a questo scopo devo prepararti anche un post con le considerazioni di Doroty Tauman... ma ne riparleremo in seguito.
La motivazione deve essere sostenuta dalla piacevolezza... conosci qualche accordo?, bene prendi un pezzetto facile facile da leggere: chiave di violino e sigle e ascoltati piacevolmente: “ricarica la molla scarica!” … studia la storia della musica, la teoria etc etc nel periodo che senti che non riesci a suonare fisicamente il piano, nei momenti di vuoto (se ne hai) leggi spartiti (solo con gli occhi...abituati all'accollatura, un po' per volta....).
Ricordati sempre che la mente procede a scatti...per molto tempo non hai progressi, poi inspiegabilmente tutto ad un tratto quello che il giorno prima era ostico diviene il giorno dopo tranquillo...perché? Il perché risiede nei meccanismi del nostro cervello (cerca di avere delle notti tranquille.. con sogni etc... perché è in quei momenti che vengono fissate le conoscenze).
Il bicchiere della vita contiene il 50% di liquido... è mezzo pieno?...è mezzo vuoto? Sta a te l'interpretazione.
Mi fermo qui perché altrimenti ti faccio un poema... comunque riparliamone.
Buona Musica... e... Buona Vita!!!!