- leggo che bisogna leggere "per intervalli" e non per note: presumo si intenda vedere le note relazionate tra di loro, capire la distanza che hanno e quindi agire di conseguenza con le dita, però non è facile nel senso che non sempre abbiamo il pollice (dito 1) ed il mignolo (dito 5) su tasti consecutivi; suggerimenti in tal senso ?
- leggo che bisogna "leggere la battuta o le due battute successive a quella che si sta suonando, ecco, qui x me è difficilissimo, come ci si può riuscire ?
1. Una volta lette le note, tali note vengono immagazzinate nella memoria a breve termine. Con l'esercizio della lettura a prima vista, questo processo avviene più velocemente, ed è possibile leggere gruppi più grandi di note. Tuttavia, affinché tale sviluppo della lettura a prima vista sia effettivamente utile, naturalmente è necessario anche conoscere principi che consentono di diteggiare velocemente. Per questo è importante studiare scale, arpeggi, ed espandere il repertorio il più possibile: si affrontano tante differenti situazioni tecniche, si impara più presto a trovare la diteggiatura migliore, o perlomeno una diteggiatura utilizzabile, e questo è effettivamente un altro requisito per una buona lettura a prima vista. Però, mentre per il non guardare la tastiera è sufficiente esercitarsi in maniera sistematica, per la diteggiatura bisogna necessariamente affrontare più brani possibili, il che di per sé tra l'altro potenzia ancora di più la lettura a prima vista (dato che leggendo tanti brani ci si esercita anche a velocizzare la memoria a breve termine).
2. Certo che è difficile. Richiede, per l'appunto, una rapidissima memoria a breve termine, oltre che una buona capacità a trovare subito una diteggiatura utilizzabile. Ma bisogna esercitarsi, affinché ciò diventi possibile.
Io, da principiante, a prima vista non riesco a suonare proprio nulla. E a furia di studiare e ripetere una cosa, è inevitabile impararla a memoria. Così come è inevitabile, in certi passaggi dove si muovono tanto le dite, sbirciare la tastiera. Ma credo che sia un'abilità anche imparare a passare da spartito e tastiera senza perdere il posto.
In ogni caso, anticipare è fondamentale, ma è difficile. Lo facevo trent'anni fa quando suonavo il sax, adesso sto cercando di riabituarmi e di imparare a farlo tenendo d'occhio l'armonia, non solo la melodia.
A furia di ripetere senza ragionare sullo spartito, si memorizza quasi esclusivamente tramite memoria cinestetica, il che è da evitare in quanto è un tipo di memoria piuttosto fragile, che tra l'altro è poco efficace nei brani lenti, proprio perché non c'è molto movimento. È meglio memorizzare in maniera conscia, ragionando sullo spartito. A ciò, naturalmente, si aggiunge anche la memoria cinestetica; l'importante è che a mio avviso si faccia anche un po' di sforzo di memorizzazione.
Affidarsi alla memoria cinestetica mentre si studia, specialmente quando si è agli inizi, è terribilmente dannoso per i progressi, proprio perché si distoglie troppo presto lo sguardo dallo spartito, si inizia a guardare la tastiera anche quando è totalmente non necessario, e dunque non si sviluppa mai la prima vista.
Purtroppo, per quanto sia difficile, è assolutamente indispensabile studiare guardando lo spartito, se si vuole sviluppare la lettura a prima vista e quindi la velocità di studio, e bisogna davvero distogliere lo sguardo il meno possibile. Meglio affrontare questa grossa difficoltà, e migliorare con il tempo, o restare fermi mesi sugli stessi brani perché non si riesce a fare progressi?