comincio col ringraziarti x tutto.
L'intervista di Franco è qualcosa di illuminante, conciso ma in 30 minuti dice tutto.
Ho sempre avuto in mente (in maniera molto grossolana) che la classica lavora sulle mani e il jazz lavora su te stesso (anche se so che nn è puramente cosi, non mi fraintendete) quindi il pianismo classico, oltre ad essere musicalmente magnifico, credo sia d'obbligo x tutti, nella misura in cui serve, come dicono in molti meglio Bach che l'Hanon, specialmente se uno (come me) vuole fare altro.
La mia fissazione per i fattore posturale,tecnico è influenzato anche dal mondo batteristico (dato che ho un amico con una grande conoscenza) esempio: Steve Smith come tantissimi altri Pro che non sto a citare, avevano già una carriera da professionisti di alto livello, ma sono cambiati radicalmente (il mio amico compreso) quando hanno conosciuto maestri che hanno riinsegnato tutto da zero correttamente a livello di impostazione, da come si tiene la bacchetta secondo un'impugnatura naturale, fino alla corretta meccanica dei movimenti ed è stato da quel momento che sono diventati quello che sono adesso (salvo casi come dejohnette che tecnicamente non ha questo tipo di "scuola", ma non puoi assolutamente dirli niente; l'unica cosa che uno si chiede: "pensa un po' se avesse studiato questa corretta impostazione tecnica, avrebbe avuto piu mezzi d'espressione...o forse no? booo)
Una volta che si conoscono certe cose, valutate "migliori" rispetto ad altre, non si puo non insegnarle, altro esempio: questo mio amico dopo piu di 10 di serio studio dello strumento, l'anno scorso, scegliendo un noto maestro latin-jazz di Milano, ha dovuto ricorreggere tutto passando 2 interi mesi sul pad, raramente sfiorando la batteria (ed era giá a buonissimi livelli)... La cosa che piu preoccupa è che, durante i passati anni ha sempre studiato con piu o meno grandi professionisti, i quali hanno insegnato come si insegna qua in Italia, ed è una delle grosse differenze tra la nostra didattica e la piu alta didattica americana...non a caso tutti i Big Italiani sono stati allievi di Lucchini che ben conosceva tutta la teoria del movimento naturale (buddy rich ne è l'esponente maggiore il quale però era autodidatta...delirio eheh)
Tutto questo discorso è assolutamente vero per ogni strumento (pianoforte compreso), quindi in un futuro potrò anche insegnare jazz con tutto ciò che c'è intorno, ma dato che ci esprimiamo con uno strumento, mi sembra anche giusto insegnare come dovrebbe essere suonato correttamente, poi ognuno prenderá la sua strada ovvio... è brutto insegnare (specialmente a bambini o novelli dello strumento) tecniche "sbagliate" o non del tutto corrette, solo che prima dovrò impadronirmene e interiorizzarle io, anche a livello teorico (cosa della quale non mi occupo al momento esplicitamente)
Questo è (quasi tutto) il mio pensiero sulla tecnica, ma invece di fare qualcosa di drastico, cercherò in qualche modo di affiancarla allo studio jazzistico, informandomi su metodi e rete
Forse ora sono stato piu chiaro...qualè il tuo pensiero ed esperienza a riguardo?
Grazie