0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Serjozha

Buonasera a tutti! è la prima volta che mi rivolgo a voi, mi chiamo Sergio e mi sono iscritto solo qualche giorno fa al forum. Purtroppo sto vivendo una situazione particolare e gradirei tantissimo il vostro parere e (spero) qualche consiglio.
Ho ripreso a studiare dopo circa 16 anni. Purtroppo ho dovuto lasciare il conservatorio al quarto/quinto anno di liceo (annullando e riponendo nel cassetto il sogno di studiare composizione e direzione d'orchestra) e negli anni ho sempre suonato un po' qua e là, quando trovavo un piano o una tastiera. Ho deciso di riprendere a studiare e vorrei tanto diplomarmi. Ormai a 33 anni mi sento "vecchio" per provare a fare quello che desideravo da ragazzo ma credo che con costanza, studio e motivazione io possa arrivare a terminare il mio percorso di studi (anche se con le nuove riforme non so davvero come fare a fare gli esami da privatista, ho sentito parlare del Trinity College of Music e delle sedi d'esame qui in Italia in alternativa al conservatorio).
Quando studiavo al conservatorio spesso partecipavo a saggi, concerti, anche al liceo si organizzavano eventi e io ero sempre tra i primi a voler partecipare e condividere il mio amore per questo strumento con chiunque, facevo anche parte di una compagnia teatrale e nonostante io sia stato sempre un po' timido sul palco usciva fuori il mio vero carattere. C'era sempre un po' d'ansia ma l'adrenalina e la voglia di suonare mi facevano da scudo e riuscivo a suonare senza esitazioni e paure.
Adesso è esattamente l'opposto.
Con mio stupore ho ripreso in pochissimo tempo il programma di quinto, nonostante stia lavorando tanto per recuperare la tecnica ormai arrugginita, scioltezza e indipendenza delle singole mani. Il mio maestro mi ha già parlato di saggi e eventi ai quali partecipare ma non so perchè, ogni volta che ne parliamo ho una leggera tachicardia e ansia. Mi sono reso conto di aver "paura" di suonare in pubblico. Ho provato a mettermi "in mostra" con fidanzato, parenti, amici più stretti e ogni volta sembra che piano piano questo disagio riesca un po' ad attenuarsi anche se rimane una sorta di nervosismo che mi fa sbagliare anche passi semplici che conosco a memoria e che mi fa irrigidire, stando in tensione fino alla fine del brano.
Ho pensato a una specie di ansia da prestazione, forse ho troppa paura e do troppa importanza al parere altrui quando in realtà non dovrei far altro che sedermi e lasciare che le dita, le mani, le braccia e il corpo facciano il loro lavoro dopo ore e ore di studio o forse dentro di me sono convinto di non essere in grado di tornare a come ero prima.
Qualcuno di voi si è trovato nella mia stessa situazione? Davvero vorrei che fosse tutto più semplice e rilassato ma non so come fare, vorrei che questa sensazione di "paura", quasi preoccupazione sparisse perchè ho paura che possa influenzare negativamente eventuali esami, saggi ecc..  :(
Avete consigli o suggerimenti da darmi?
Grazie a tutti
Ultima modifica: Agosto 19, 2019, 02:45:16 am da Serjozha

*

guc

Ti racconto la mia umile esperienza che è esattamente opposta alla tua.
Per decenni ho vissuto la musica con il terrore di sbagliare, ogni volta che dovevo far sentire un brano al mio maestro mi agitavo ed ero più concentrato a non sbagliare che a sentire il piacere di suonare. Mi bastava la paura di sbagliare per… sbagliare!
Se per caso “incontravo” un pianoforte lo evitavo come la peste per evitare di farmi sentire da qualche estraneo e le poche volte che mi capitava di dovermi far sentire da qualcuno non sapevo neanche cosa suonare. Anche quando suonavo da solo ero così impegnato a studiare i pezzi, a correggere gli errori, a evitare di commetterne che non sentivo quello che suonavo.
Poi un giorno ho deciso di provare a cambiare.
Volevo mettermi alla prova, capire se ero fatto per suonare in pubblico o no (non tutti lo sono). Le prime volte sono state emozionanti ma musicalmente un disastro. Ero teso, blocco allo stomaco, dita molle e errori su errori.
Era necessaria un’altra svolta.
Ho capito che dovevo iniziare a fregarmene degli errori; mi sono detto “devo imparare a suonare senza fermarmi, chi se ne frega se sbaglio, devo godermi quello che suono, godere della musica”.
Questa è stata la vera svolta.
Dieci giorni fa mi è capitato di suonare a Rapallo. Ho fatto il primo brano con gli stessi sintomi, sono andato avanti, non mi sono fermato e pian piano ho iniziato a farmi trasportare da quello che stavo suonando. Errori ne ho fatti tanti ma non importa, è stato bellissimo lo stesso e anche che mi ha ascoltato ha sentito la differenza.

Serjozha

Ciao Guc! Grazie per il tuo messaggio!  :)
Il fatto è che io spesso (diciamo sempre!) mi emoziono anche suonando da solo, quando un brano o un passaggio mi toccano particolarmente e vorrei tanto riuscire a "fregarmene" del giudizio e parere della gente e condividere tramite la musica quello che provo.
Forse sono stato fermo e in silenzio per troppo tempo. E forse devo solo riabituarmi pian piano al fatto che sicuramente in futuro dovrò confrontarmi con la gente, che sia una commissione d'esame o semplicemente un gruppo di amici.