Mi chiedo se suonare per lungo tempo con un Silent possa compromettere la performance con un acustico...dopo aver sviluppato la sensibilità per una tastiera acustica...se il Silent o un piano digitale non dovesse essere abbastanza corrispondente alle prestazioni di un acustico...
Qualcuno ha esperienze a riguardo?
presente!

un paio di mesi fa ho sostituito il mio verticale con uno yamaha U3S silent, per problemi coi vicini...
innanzitutto, un silent e un digitale sono due mondi diversi: su un silent, utilizzando la modalità "muta" conservi la meccanica del pianoforte acustico (tranne per il fatto che il martelletto non raggiunge la corda, quindi il pianoforte non suona), quindi la sensazione dei tasti sotto le dita rimane uguale a quella che hai suonando in modalità "normale".
un digitale invece ha soltanto i tasti bianchi e neri del pianoforte: oppongono meno resistenza, anche sulle tastiere pesate, fondamentalmente perchè sono più corti (i tasti del pianoforte continuano oltre la "parete", sono lunghi almeno una trentina di centimetri) e poi perchè per ovvi motivi non hanno tutto il sistema di leve e corde dietro.
per quanto riguarda il suono, sicuramente non è uguale a quello acustico...
la yamaha produce due tipi di silent, il simple e il SG: il primo viene installato sui verticali della serie B, l'altro sugli YUS e gli U (e sui coda, mi sembra). la differenza è che il SG ha più suoni campionati, quindi ti dà una migliore risposta al tocco.
su un digitale è peggio, perchè non puoi dosare bene la forza sui tasti, e neanche il campionamento più sofisticato può riprodurre un tocco che non puoi dare.
il problema fondamentale del silent è che il suono campionato non può in alcun modo riprodurre quello acustico, è molto più "asettico" (niente risonanze nè echi nè scordature, nè le infinite sfumature di tocco e pedalizzazione).
a me un po' dà fastidio, perchè non riesci ad ottenere con precisione i suoni che ti immagini... suono il più possibile in acustico, tuttavia il silent non è così debilitante: lo sforzo di ottenere ciò che vuoi, non avendone i mezzi, ti dà risultati più evidenti quando i mezzi ce li hai.
ad esempio, in un brano che sto studiando la melodia si trova "incastrata" all'interno dell'accompagnamento (ottave), suonato dalla stessa mano. in modalità silent è un macello farla risaltare, ma la prima volta che l'ho suonato con l'acustica è stata una passeggiata

dopo questo papiro, l'avvertimento è quello di non spaventarti

: quelle che ho scritto sono finezze, cose di cui mi accorgo io che studio da un po' e son pignola di natura...
la vera differenza è tra gli acustici e i digitali, non tra gli acustici e i silent
