Io l'ho studiata con la mia insegnante del conservatorio per tantissimo tempo. Ti posso dire che se l'hai studiata da solo, va più o meno bene, ma se la vuoi suonare per bene, allora non te la prendere se ti dico che non la suoni bene.
La sonata op. 27 n. 2 è composta di tre movimenti. Il primo movimento è una sorta di meditazione, il secondo può essere quasi considerato con una specie di movimento di passaggio, mentre il terzo è uno "sfogo", che va suonato con rabbia e agitazione. La sonata andrebbe suonata per intero senza fermata: alla fine di ogni movimento Beethoven scrive infatti "attacca subito il seguente Allegretto" e "attacca subito il Presto".
Parliamo del primo movimento quindi: va suonato tutto pianissimo, non bisogna mai esagerare con le dinamiche!
Beethoven scrive "Si deve suonare tutto questo pezzo delicatisimamente e senza sordino" e "
sempre pp e senza sordino". Nell'edizione di Casella (e non solo) si trova scritto "
N. B. 1 C. sino alla fine del pezzo": dato che il pianoforte spesso gonfia parecchio, personalmente sono completamente d'accordo con questo suggerimento. Va ricordato dopotutto che Beethoven non ha composto questa sonata per il pianoforte.
Mentre si suona il pezzo bisogna stare estremamente concentrati, bisogna pensare assolutamente solo a ciò che si sta suonando e bisogna fare assolutamente in modo che non sia noioso (personalmente io la faccio un po' più velocemente per questo motivo). Chiunque penserebbe che questo è un pezzo facile, specialmente i principianti: invece è un pezzo terribilmente difficile a livello interpretativo.
Le terzine vanno praticate (
non suonate) staccando tutte le note (delle terzine). Questo aiuta ad evitare di sbagliare note, fare in modo che tutte le note delle terzine siano suonate pianissimo e soprattutto fare in modo che la melodia sia messa in evidenza senza necessità di suonarla molto più forte. Le terzine devono essere
uguali per tutta la durata del pezzo. Deve essere leggermente accentata la prima nota di ogni terzina, facendo sempre attenzione che le note della melodia siano in massima evidenza, senza suonarle forti. Quando c'è un crescendo o un diminuendo bisogna fare attenzione a fare in modo che le terzine non sembrano parte della melodia.
La melodia deve essere
più semplice possibile, bisogna rispettare con massima attenzione le legature ed evitare di fare crescendo e diminuendo dove non è segnato. In molte esecuzioni la melodia viene eseguita con un evidente rubato. Se si vuole imitarlo allora non bisogna mai esagerarlo, proprio perché la melodia deve essere semplice.
Il primo movimento, come ho detto prima, è una meditazione: la prima parte del pezzo deve essere assolutamente
statica; quando entra la melodia bisogna sempre suonare tutto pianissimo, senza mai cambiare colore. Nella battute in cui c'è crescendo e diminuendo, le terzine vanno suonate sempre identiche, con un veramente minuscolo crescendo e veramente minuscolo diminuendo per non superare la melodia; il basso
legatissimo, deve evidenziare il crescendo e il diminuendo ma senza mai gonfiare troppo, senza accenti.
Nella parte in cui il basso continua a ripetere l'ottava con SOL#, la melodia "scompare", rimangono solo le terzine, che salgono e scendono per quattro volte. In quelle battute il basso deve essere
profondo, ma sempre pianissimo. Devono essere sempre evidenziate le terzine, un piccolo crescendo quando salgono e un piccolo diminuendo quando scendono va bene ma deve essere sempre tutto
pianissimo. Non deve essere però troppo piano: quando rientra la melodia, va suonato tutto in decrescendo, sempre di più (tu hai fatto praticamente il contrario), fin quando ritorna il tema iniziale che deve suonato
sempre pianissimo.In questa seconda parte del pezzo si trova spesso qualche "finto crescendo": non bisogna mai esagerarli, bisogna in effetti crescere, ma va sempre suonato tutto piano.
Alla fine del pezzo la melodia la fa il basso. Le terzine devono essere sempre uguali come all'inizio, il basso deve essere assolutamente evidente ma
sempre pianissimo. Non bisogna mai esagerare i crescendo e i decrescendo anche qui.
Le ultime quattro battute del movimento sono le più difficili di tutto il movimento. Bisogna partire suonando
pianissimo, continuando a suonare sempre più piano, possibilmente senza rallentare. Gli ultimi due accordi vanno suonati con moltissima attenzione: il penultimo accordo non assolutamente deve essere conclusivo, non deve fare sembrare che il pezzo sia concluso. L'ultimo accordo deve essere leggermente (molto leggermente) accentato, e bisogna aspettare fino a che il suono è quasi scomparso prima di attaccare il movimento successivo (questo è il significato del decrescendo finale). Entrambi devono essere suonati più piano possibile, facendo attenzione a non arpeggiarli.
Un'ottima esecuzione di questo primo movimento è quella di Claudio Arrau.
Queste sono più o meno le cose più importanti che ti posso dire sul primo movimento di questa fantastica sonata. Spero che sia chiaro