Ne penso un gran bene, della tua esecuzione, Maria, e ti rivolgo i miei complimenti. Il pezzo è studiato e si sente che dietro c'è molto lavoro. Lo spirito e il senso del brano sono evocati e ottimamente resi dal modo di suonarlo. Sono l'ultimo arrivato e le mie parole non fanno testo o possono essere portate via come foglie dal vento autunnale... Tuttavia mi sembra proprio che la prima invenzione a due voci del grande Bach sia eseguita bene. Una delle difficoltà, per chi vi si accosta, è - nella sua apparente semplicità e linearità - quella di conservare sempre il tempo mentre si eseguono le frasi ora con la destra ora con la sinistra. La pagina è un meraviglioso dialogo tra le due voci, con parti che si scambiano, canto e contrappunto, e viceversa, in un'armonia sublime. Per qualche pianista abituato a brani ben più difficili, questa prima invenzione può apparire elementare. Ma così non è. E' di una chiarezza musicale cristallina, dotata di un motivo che ti entra in testa non appena lo ascolti, e, come altre opere ben più elaborate di Johann Sebastian, lascia intravedere il suo genio. Le due voci dovrebbero in realtà cantare mentre le si esegue, come volare nell'aria... Ti consiglio, mentre procedi con lo studio delle invenzioni a due voci, di non relegare in archivio i brani già studiati, ma di ripeterli periodicamente, ripassarli, anche perché costituiscono un ottimo bagaglio tecnico per il pianista, oltre che per il fatto di essere piccoli capolavori.
Sono stato anche sorpreso dal suono del clavicembalo. Per la registrazione hai usato un registratore digitale oppure vi è un dispositivo interno al Silent che permette di salvare tracce di ciò che si suona?