Per ogni esame in genere c'è sempre una lista di pezzi possibili che si possono portare, non solo per dare maggiore scelta agli allievi, ma anche per facilitare chi ha mani piccole, e per permettere una maggiore varietà tra coloro che devono fare gli esami, così che non portino tutti le stesse cose, annoiando la commissione. Questo credo che valga soprattutto nel nuovo ordinamento.
Nel vecchio, pur essendoci varietà nei pezzi e nelle sonate, alcune cose sono obbligate, ad esempio le due suite inglesi di Bach al quinto anno e i 23 studi di Clementi all'ottavo.
In ogni caso, certe cose, come il clavicembalo ben temperato di Bach, le sonate di Mozart, e le sonate di Beethoven, non devono mancare nel repertorio di nessun pianista. Difficilmente vai a fare una masterclass di pianoforte senza avere studiato almeno una sonata di Beethoven.