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Samuel Sedicina

Gli studi trascendentali
Agosto 13, 2015, 10:46:47 pm
Ciao ragazzi, vorrei farvi una domanda, si conosce la famosa frase di liszt, che ora non mi ricordo, ma voleva spiegare che le note sono state scritte per essere suonate, che non sono Impossibili. Ma tutti noi sappiamo che gli studi trascendentali, che ha composto, vogliono significare : "studi impossibili" Dal significato della parola trascendentale. Quindi, perchè ha attribuito ai suoi studi, il nome "studi trascendentali"?
Capisci di sapere qualcosa del pianoforte, solo quando hai imparato a scrivere liszt senza invertire l'ordine della s e della t...

emanuele86

Re:Gli studi trascendentali
Agosto 14, 2015, 11:01:08 am
Ciao,
per trascendentali forse si intende che "vanno oltre" e cioè che propongono delle difficoltà tecnico/interpretative fino a quel momento mai poste ne pensate sia dai suoi predecessori che dai suoi contemporanei.
Mi pare di ricordare che solo alla terza stesura diede questo titolo ai suoi studi e se così fosse, come per il concerto n 1 per piano e orchestra che tra le sue opere ebbe la 'gestazione' più lunga ( tra visioni e revisioni mi pare 21 anni  ), il 'Trascendentali' si arricchisce di anche di quell' 'andare oltre il tempo' con tutte le implicazioni del caso.
Come dico sbaglio...ciao

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Paola

Re:Gli studi trascendentali
Agosto 14, 2015, 03:18:25 pm
Attenzione! Trascendentale non significa impossibile.
Dal latino "transcendere"  vuol dire andare oltre, superare certi limiti, ordini, gradi.
L'aggettivo trascendentale poi non è direttamente applicato agli Studi, ma alla loro esecuzione, infatti il titolo corretto è "Études d'exécution transcendante, S 139", quindi Studi d'esecuzione trascendentale, che indica tutte le caratteristiche di questi brani, complessi ma in grado di sfruttare tutte le possibilità timbriche e digitali del pianoforte.

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Samuel Sedicina

Re:Gli studi trascendentali
Agosto 14, 2015, 10:10:15 pm
ora capisco! grazie mille  :)
Capisci di sapere qualcosa del pianoforte, solo quando hai imparato a scrivere liszt senza invertire l'ordine della s e della t...

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71demy

Re:Gli studi trascendentali
Agosto 15, 2015, 12:33:11 pm
Ciao Samuel,

Liszt era un "personaggio" nel senso letterale del termine; artista orgoglioso, egocentrico, invaghito della propria immagine e contraddittorio.
Detto questo, è giusto dare al trascendentale il significato di "ciò che va oltre", e difatti - nelle intenzioni di Liszt - gli Studi di esecuzione trascendentale andavano sia oltre i limiti imposti dalla conoscenza che della tecnica pianistica si aveva sino a quel momento, sia oltre i limiti imposti dalla "meccanica" dello strumento-pianoforte. Mi spiego: Liszt è forse il primo che intuisce che il pianoforte, così com'è, può ancora essere migliorato, può dare sonorità ancor più possenti (Liszt introduce gli accordi pieni a due mani ancora prima di Rachmaninov...), può dare ribattuti ancor più veloce ed addirittura doppi, come in una rara versione dello Studio n. 4 da Paganini... insomma, la tecnica pianistica non può evolversi, non può scoprire nuovi orizzonti se prima non si rende la meccanica del pianoforte più capace di rispondere alle nuove esigenze della mano... e non solo... Liszt fa sì che all'esecuzione partecipi tutto il corpo, o quasi...
Poi, c'è la frase a cui tu, Samuel, ti riferisci: se le note sono scritte è chiaro che si possono suonare. Già, e difatti Franz Liszt le suonava, ma - piccolo dettaglio - egli era il solo a sapere come fare. Per questo, degli Studi Trascendentali - molti dei quali scritti per i suoi allievi - Liszt approntò tre diverse edizioni sempre più "facilitate". Prima e terza (la più difficile e la più facile) sono oggi perdute... l'edizione di riferimento per le incisioni moderne è la seconda; una specie di via di mezzo.

Ecco il link all'esecuzione celebre di Lazar Berman del '63 da me caricata in rete.... buon ascolto...


  https://www.youtube.com/watch?v=1roS8w-8HFQ

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Romin49

Re:Gli studi trascendentali
Aprile 22, 2018, 09:44:31 pm
Rimane da considerare un piccolo particolare di Liszt (che tra l'altro ho sempre adorato, come compositore): aveva un paio di mani molto simili a badili o rastrelli. Dita insolitamente lunghe, la cui disponibilità standard semplificherebbe di molto le sue composizioni pianistiche :)
Roberto Mingozzi
(http://www.fbmr.it)