Non riesco a capire la notazione che hai usato. O meglio, riesco a capire alcune cose, ma non tutto. In questo caso il brano ha armonie tonali e con funzione tonale, e si presta senza dubbio meglio ad un'analisi secondo l'armonia classica. Se il tuo obiettivo era cercare di analizzarlo secondo l'armonia jazz, il tutto necessità di una notazione molto diversa, e in ogni caso non avrebbe avuto molto senso dato che la funzione degli accordi nel jazz è diversa. Vediamo quindi come si dovrebbe analizzare secondo l'armonia classica.
Il brano, ha 3 alterazioni in chiave, e dato che comincia chiaramente con armonie attorno al fa# minore, possiamo dire che il brano comincia in fa# minore, e quindi giustamente hai scritto fa#:, in minuscolo. Se fosse stata una tonalità maggiore, l'avresti dovuto scrivere in maiuscolo.
Battuta 1: nella mano destra, il SOL# e il MI della destra sono chiaramente note di passaggio, quindi l'armonia è FA# LA DO#, ossia I grado. Fin qui tutto ok.
Battuta 2: Hai scritto VI, che in fa# minore corrisponde a RE FA# LA, con RE al basso. In questo caso, però, abbiamo FA# al basso. Quindi la tua analisi è senz'altro scorretta. Io analizzerei così: intanto capiamo quali sono le note importanti dell'armonia. Nella prima metà della battuta, abbiamo FA# LA RE, quindi VI in primo rivolto, che si indica con VI 6 (i rivolti delle triadi si indicano rispettivamente 6 e 46). Nella seconda metà della battuta abbiamo un SI, che si aggiunge al FA# LA RE della sinistra, e che dobbiamo senz'altro considerare, dato che non si tratta di una nota di passaggio o un ritardo o qualche altro tipo di dissonanza momentanea. Di conseguenza nella seconda metà della battuta abbiamo l'armonia FA# LA SI RE, che è il secondo rivolto dell'accordo di settima SI RE FA# LA, che sarebbe il IV 7. Essendo in secondo rivolto, si indica come IV 34 (i rivolti degli accordi di settima si indicano rispettivamente con 56, 34 e 24). Ricapitolando: nella seconda battuta abbiamo VI 6 sul primo movimento, e IV 34 sul secondo movimento.
Battuta 3: qui francamente non riesco a seguire il tuo ragionamento che ti ha portato a scrivere "VII9". Vediamo di che si tratta. Intanto, il LA nella mano destra è nota di passaggio. Quindi le note dell'accordo sono solo FA# SOL# e SI. Rispetto al basso, abbiamo un'intervallo di seconda e uno di quarta, ossia, 24. Da questo puoi intuire che si tratta di un terzo rivolto di un accordo di settima. In particolare, si tratta del terzo rivolto dell'accordo SOL# SI (RE) FA#, ossia un II 7 in cui il RE è stato omesso. Quindi, in questa terza battuta abbiamo II 24. Nel dubbio, per trovare la fondamentale di un accordo di settima, trova la nota che forma con il basso l'intervallo pari più piccolo, in questo caso si tratta dell'intervallo di seconda (2 è numero pari) da FA#, ossia SOL#.
Battuta 4: qui e in altri punti onestamente non so cosa intendi con quel "ARM" che hai scritto vicino il grado. In ogni caso, in questa battuta, nella prima metà della battuta abbiamo le note MI# SOL# SI RE (il RE non è solo una nota di passaggio, quella seconda aumentata melodica MI# - RE non la fa percepire come tale), che formano l'accordo di settima diminuita costruito sul settimo grado, ossia semplicemente VII 7, mentre nella seconda metà della battuta abbiamo le note MI# SOL# SI DO#, ossia il primo rivolto dell'accordo DO# MI# SOL# SI (V7), quindi semplicemente un V 56. Interessante che in sole 4 battute si siano incontrati tutti i rivolti di accordi di settima.
Battuta 5: il SOL# della destra è nota di passaggio, quindi abbiamo solo FA# LA, che a dire il vero da solo è ambiguo (se aggiungiamo una terza nota può cambiare moltissimo di significato, prova ad aggiungere un DO, un DO# o un RE e capisci che abbiamo tre armonie completamente diverse). Tuttavia, provenendo da un'armonia di dominante, nella battuta precedente, è chiaramente implicata un'armonia di tonica qui, quindi scrivere I è corretto.
Battuta 6: hai scritto "IV6/4", di cui francamente non comprendo il significato. Nella prima metà della battuta, abbiamo RE FA# SI, ossia SI RE FA#, in primo rivolto. Quindi IV 6 (senza 4, se fosse stato IV 46 avremmo avuto FA# SI RE). Nella seconda metà della battuta, il SI sale cromaticamente, e otteniamo l'accordo RE FA# SI#, che è un'accordo di sesta aumentata, in particolare un'accordo di sesta aumentata italiana in questo caso, che non è altro che un'accordo costruito sul IV grado innalzato. Quindi lo indichiamo come IV+ 6 (ossia IV grado innalzato in primo rivolto, dato che allo stato fondamentale sarebbe SI# RE FA#).
Battuta 7 ed 8: V grado. Non c'è altro da aggiungere: la sinistra semplicemente arpeggia sulle note del V grado. Solo nell'ultima nota di battuta 8 abbiamo una nota estranea, il SI, in entrambe le mani, e possiamo dire è implicato un V7.
Battute 9, 10, 11 e 12: precisamente le stesse armonie di battute 1, 2, 3 e 4, con le stesse motivazioni. Le uniche piccole differenze sono che l'armonia di IV34 non è completa a battuta 10, e nella prima metà di battuta 12 abbiamo un DO# croma nel pentagramma inferiore che ha una priorità ritmica rispetto al RE, quindi in questo caso effettivamente il RE si percepisce come nota di passaggio e il DO# come nota dell'accordo. Otteniamo quindi V6 (MI# SOL# DO#), invece di VII7 (MI# SOL# SI RE).
Battute 13 e 14: a battuta 13, in cui ci saremmo aspettati semplicemente un I grado, come a battuta 5, dato che proveniamo da un'armonia di dominante, troviamo l'armonia FA# LA# DO# (il SOL# della destra è una nota di volta quindi non la contiamo come parte dell'armonia), in cui il LA# è una nota estranea dalla scala di fa# minore. Vuol dire che stiamo modulando verso un'altra tonalità? Non necessariamente. Per capirlo, dobbiamo prima verificare se si tratta semplicemente di una dominante secondaria, o comunque di una tonicizzazione momentanea di un grado della scala di fa# minore. In questo caso, se consideriamo FA# LA# DO# come dominante, allora vuol dire che dopo dovrebbe seguire un'armonia di SI minore o maggiore, dato che il V grado di SI è FA#. Vediamo quindi cosa succede a battuta 14: nel primo movimento abbiamo le note RE# FA# SI, che altro non sono che il primo rivolto di SI RE# FA#! Quindi ecco svelato l'arcano: a battuta 13 abbiamo semplicemente una tonicizzazione momentanea del IV grado di fa#, in cui a battuta 13 abbiamo V, e nella prima metà di battuta 14 abbiamo I6 (con terza innalzata, quindi in SI maggiore invece che SI minore). Ma raggiunto questo punto, in effetti siamo già ritornati a fa# minore, quindi non abbiamo realmente compiuto nessuna modulazione. Resta ancora la seconda metà di battuta 14, in cui abbiamo RE FA# SI#. Quest'accordo l'abbiamo già incontrato a battuta 6, è semplicemente un'accordo di sesta aumentata italiana, indicato come IV+6.
Ricapitolando, abbiamo a battuta 13 SI: V, e a battuta 14 I6 fa#: IV+6.
Un altro modo per indicare tutto ciò sarebbe quello di scrivere a battuta 13 [V e a battuta 14 I6](IV#) IV+6. Questo tipo di notazione rende più chiaro che in realtà non è avvenuta nessuna modulazione, le parentesi quadre indicano quello che è successo nella tonalità del grado indicato tra parentesi tonde. "IV#" significa semplicemente IV grado con terza innalzata.
Battute 15 e 16 sono sostanzialmente identiche a battute 7 e 8.
Ho allegato il tuo file in cui ho corretto l'analisi che avevi scritto in base alle indicazioni che ti ho dato. Sono arrivato fino a battuta 19, giusto per darti un input sul tipo di ragionamento da fare per continuare, quali note considerare come parte dell'armonia e quali no.