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vorrei iniziare ad ascoltare jazz...

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Bach33:
Salve a tutti...
Premetto che il mio genere preferito è la musica classica ed è diciamo quello che ascolto principalmente, ma sonoo molto affascinato dal mondo del jazz, un mondo che non conosco per niente ma che vorrei imoarare a conoscere... Vorrei cominciare ad ascoltare jazz, sapreste consigliarmi da dove partire? Vorrei poter non solo ascoltare le piere miliari ma anche comprendere il jazz e quindi un ascolto attivo e costruttivo...

Roberto S. Persi:
Domandona!!! Ti posso dare solo la mia piccola esperienza di ascoltatore e amante del Jazz.
Innanzitutto devi pensare che il Jazz come la musica classica non è un genere ma un universo di modi, stili, sfumature, contaminazioni, evoluzioni ecc. ecc., il tutto concentrato in poco più di un secolo di storia.C'è il Jazz "nero" che vede le sue origini dall'arrivo degli schiavi nelle Americhe (soprattutto il nord),e la contaminazione delle loro musiche e ritmi con la cultura bianca, e non cosa da poco con gli strumenti dei bianchi. Da quì arrivano i canti religiosi (gospels), i canti di lavoro (blues), le musiche da ballo, funerali e cerimonie per piccoli gruppi o per banda. Col tempo si sdogana e contamina ulteriormente diventando anche musica per "bianchi" non solo nell'ascolto ma anche come strumentisti che a loro volta portano ulteriori contaminazioni, penso innanzitutto alle musiche popolari o alla musica della tradizione ebraica. E via passo passo fino ad oggi.
Molti pensano che il Jazz sia solo rumore o improvvisazione, ma in realtà non è vero e un buon strumentista Jazz non ha nulla da invidiare a un buon strumentista classico (la creatività è altra cosa).
Quello che ti posso consigliare è di leggere un po di storia del Jazz accompagnata da ascolti mirati per genere e epoca. In internet ora si trova praticamente tutto. Per te che ovviamente ami come strumento il piano ti consiglierei magari di partire da un lavoro del 1973 di Keith Jarret, "Koln concert",  un concerto live per solo piano, decisamente accattivante (forse un po troppo) e di impatto soft.
Ci sono pianisti molto bravi, mi vengono in mente Teolonius Monk o Don Pullen ad esempio, o andando su cose più "orecchiabili" la grande Nina Simone. Vedi un po, è un mondo da esplorare e, come dice un famoso detto: "quando senti musica che non capisci allora è Jazz!"

Scusa ora se divago un pochetto, ma ho seguito con interesse la tua famosa domanda "se e come affrontare con profitto lo studio del piano e/o composizione e/o direzione d'orchestra.
Io non posso darti risposte professionali, a quelle hanno pensato con competenza Pianoth e Antares.
Volevo solo dirti che l'asticella che hai posto è molto alta e che magari non superarla come vorresti non vuol dire aver fallito. Tanto per capirsi fra il suonare l'organo nella chiesa del quartiere e il Maestro Muti c'è di mezzo un oceano di ottimi musicisti e talenti. Il mondo ne ha estremo bisogno:

Paola:
Domandona Bach33!
Da dove cominciare?
Non dal contemporaneo, che rappresenta un'evoluzione linguistica molto complessa e non necessariamente dal pianoforte.
La cosa migliore che tu possa fare è procurarti un volume dedicato e affiancare alla lettura l'ascolto.
Il jazz come linguaggio ha subito profondi cambiamenti nella storia, spesso dettati da vicende storico-politiche e grandi mutamenti sociali che ne hanno influenzato il lessico, quindi per un ascolto consapevole ci vuole un po' di base.

Posso consigliarti degli ottimi libri se vuoi:
- Stefano Zenni, STORIA DEL JAZZ.Una prospettiva globale, Stampa Alternativa
- Ted Gioia, STORIA DEL JAZZ, EDT/Siena Jazz

Ti consiglio inoltre il volume "Gli standard del jazz. Una guida al repertorio", di Ted Gioia tradotto da Francesco Martinelli, per conoscere la storia dei principali brani di cui il jazz si è appropriato, quelli famosi insomma, di cui l'autore racconta la nascita e d  ottimi suggerimenti sulle versioni da ascoltare.
Ne ho parlato tempo fa in questo articolo, dove in una lunga intervista Francesco Martinelli ci spiega parecchie cose sull'argomento: https://www.pianosolo.it/ted-gioia-gli-standard-del-jazz-una-guida-al-repertorio-2015-edtsiena-jazz/



marco23:
complimenti per il tema che hai lanciato!
jazz e classica sono incomprensibilmente meno distanti di quanto sembrano (intendiamoci: totalmente diversi, ma non distanti), non ti annoierò con aneddoti risaputi tipo che bill evans, john coltrane, piuttosto che gil evans  ascoltavano claude debussy, erik satie, stravinsky...
vuoi un consiglio?
parti dall’adagietto di gustav mahler reinterpretato da uti caine (segue il link)  http://www.dailymotion.com/video/x2ypb3a
e poi ti invito ad ascoltare il grande danilo rea di “notturno” dove potrai ascoltare grieg, chopin, liszt, mozart e brahms come mai li hai ascoltati (gioia pura!)
e poi, non posso invitardi ad ascoltare un lucevan le stelle di puccini reinterpretato da stefano bollani da pelle d’oca, buon ascolto https://www.youtube.com/watch?v=SzDReyacH2I

marco23:
un'altra esperienza che ti consiglio è la classica interpretata (fedelmente) dai pianisti jazz, ascolta il bach di keith jarrett https://www.youtube.com/watch?v=xuIbBUihj3c ed il ravel di peter waters https://www.youtube.com/watch?v=VzSx7qYYaRA

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