è un concetto molto semplice:
l'armonia drop nasce durante il periodo be-bop, quando si consolidò una certa consuetudine di aggiungere alcuni suoni alterati a quelli delle scale derivate dalla SCALA MAGGIORE (ionica, dorica, frigia, lidia, misolidia, eolica, locria) e dalla SCALA MINORE MELODICA ASCENDENTE (minore-maggiore, dorica b2, lidia aumentata, lidia dominante, misolidia b6, eolica b5, locria #2, alterata per toni interi).
alcune di queste scale, arricchite di nuovi suoni alterati, prendono il nome di scale be-bop.
p.es.
DO, RE, MI FA, SOL, SOL#, LA, SI, DO (scala be-bop di C maggiore)
armonizzando ogni suono di questa scala con accordi di quattro suoni (a parti strette e su un unico pentagramma) si ottiene una sequenza di accordi di C6 e di Ddim che si alternano regolarmente. trascrivendo la medesima sequenza armonica su un doppio pentagramma (tipo pianoforte) e trasponendo all'ottava bassa il SECONDO SUONO (contando dall'alto) di ogni accordo, si ottiene la medesima sequenza armonica ma con una resa sonora migliore, adatta soprattutto per passaggi pianistici o per armonizzazioni dei fiati in arrangiamenti per big band.
si chiama ARMONIA DROP 2 perché DROP indica il concetto di "goccia che cade" e il 2 fa riferimento al SECONDO SUONO di ogni accordo (trasposto all'ottava bassa).
esiste un testo specifico di mark levine che tratta l'argomento; si intitola appunto DROP 2.
quanto ho scritto l'ho studiato da un altro testo di levine: THE JAZZ THEORY BOOK
buona musica